L’incolmabile distanza dalla vita

Attraversano

sentieri d’asfalto,

percorsi in cui eludere

la finzione.

 

Si tengono il battito

per mano,

e insieme

assecondano la vita.

 

Le loro speranze

dissonanti

cadono.

Le sofferenze,

tuttavia,

premono per restarvi.

 

E’ morte,

aria asfissiante.

 

Si è nel fondale

del difetto,

in un labirinto la cui

unica

via di fuga

 

è il silenzio.

 

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[Illustrazione di Elicia Edijanto]

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Il pittore del silenzio

S’incontrarono su una piccola scogliera del sud,

affascinati entrambi dal linguaggio del vento.

 

Lui, fondatore del silenzio, era solito guardare verso il mare, e con un lieve gesto percorrere la linea d’orizzonte.

 

Lei, ammiratrice del sole, mirava invece al tramonto, a cui pareva aspirare quando ne ricalcava i contorni.

 

Si rivolsero lo sguardo, come due specchi sfibrati accolti dalla stessa luce.

 

La donna, indebolita dal tepore, si scoloriva ad ogni passo.

 

L’uomo allora prese il colore,

si abbandonò al presente,

regalò il futuro

e le tinse l’anima.

 

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Autentiche impressioni

Si mostrano, di fronte a me, due anziani signori.
Hanno spalle sfibrate, e appaiono come colti da un lieve senso di estraneità.
Lui la osserva, le stringe il braccio, svigorendole ancor di più la pelle, e immediatamente è malinconia.

«Ti ricordi?» ​

Nessuna parola, neppure un suono riesce a travolgerla.
Il silenzio si disperde.

Uno sguardo allora s’inoltra nella scena. E’ un autentico e immediato scambio di immagini.
La sommerge interamente.

Così, quella sua bellezza resta in un volto ondulato, ed è proprio li, a trascinarmi via.

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Dipinto di Inan Aksoy