Tentiamo di annullare gli istinti, come fossero uomini colpevoli di libertà.
Uomini che aderiscono al nostro pensiero disperdendone i principi.
E più proviamo ad evitarne l’incontro, più loro si manifestano davanti alla nostra friabilità.
Ci denigrano, come fossimo noi ad averne condannato la presenza.
Cerchiamo disperatamente di discostarci dal loro comando, ma lentamente ci sgretoliamo.
Recuperiamo il limitato vigore che ci è rimasto, duelliamo contro una forza che ci supera assiduamente.
Cosi cediamo, veniamo assorbiti dalla loro evidenza.
Approviamo il loro arrivo, e senza immaginarlo, ne ammiriamo persino le trasparenze.
Archivio mensile:febbraio 2015
L’uomo illusorio
Come può l’uomo liberarsi della propria originalità per cadere sotto il controllo della menzogna?
Gli uomini si allontanano dalla singolarità per sfuggire alla critica di tale risorsa.
Come se avessero collezionato negli anni delle piccole schegge di finzione che gradualmente hanno inondato il loro corpo.
Cosi divengono assenti, come spazi adombrati che lentamente perdono la loro infima quantità di luce.
Immobili e immutabili, vengono assorbiti dall’inganno.
I vostri scudi vi permettono di respirare con regolarità, vi trasmettono sollievo.
Ma se per caso doveste farne a meno, continuereste ancora a sostenere il sospiro o sareste inghiottiti dal declino?
Il lieve contraddirsi
E’come un ossessione, il lieve contraddirsi.
C’è chi vuole danzare tra i riflessi di una casa di vetro, chi aspira a diffondere un suono attraverso un palco.
E’ un ambire a una realtà più accogliente, un attesa per un soggiorno in una caverna di parole già prescritte.Eppure si resta fermi.
Ci si rinchiude in quattro pareti d’inganno, ci si siede a bocca chiusa, con il terrore che uno sguardo possa incrociare il nostro timore.
Conviene contraddirsi, per saper catturare ogni differenza.
A volte è come aderire alle illusioni senza prenderne dimora.
[Salvador Dalí, Fiori surrealisti – 1938]